Cura. Concluso il programma pluriennale che ci ha visto impegnati a riflettere sul nesso Scienza-Tecnica, sulle sue implicazioni teoriche e pratiche nel campo della Natura e, infine, sul ruolo della Saggezza come sapere eccedente rispetto alla razionalità strumentale, abbiamo pensato di inaugurare un nuovo ciclo, dedicandoci alla coppia Cura / Materia. Di base, l’idea è di lavorare su una concezione materiale - cioè non necessariamente intellettuale - della cura (la cura di sé non solo come il conoscere se stessi), e al contempo di concepire la materialità della vita come l’oggetto e insieme il soggetto delle attività di cura.
La nozione di cura affonda le sue origini nel pensiero presocratico, per esempio già nelle comunità pitagoriche la filosofia era un modo di vivere ed era intesa come cura/ purificazione dell’anima. Ma è con la tradizione socratico-platonica che la nozione di cura diventa centrale, assumendo una connotazione schiettamente intellettualistica e spirituale, che fa il paio col motto delfico conosci te stesso e che, quindi, svolge un ruolo assai significativo nel determinare che cosa significa conoscere, nel connettere conoscenza e felicità e nello specificare il senso della filosofia stessa.
Nicola Abbagnano, nel Dizionario di filosofia, parla della cura riferendosi ad Heidegger, che com’è noto mette la nozione al centro dei paragrafi 41 e 42 della sua opera fondamentale Essere e Tempo (1927). Per il filosofo di Friburgo la cura è la totalità delle strutture ontologiche dell’Esserci in quanto essere nel mondo: la relazione di cura è un tratto definitorio dell’esistenza umana intesa come esistenza relazionale perché sempre situata in un contesto. Per Heidegger, l’essere umano è essenzialmente un vivente chiamato a prendersi cura di sé, degli altri esseri umani e del mondo tutt’attorno. Tuttavia, l’autore avverte: «questo termine [...] non ha nulla a che fare con la “tribolazione”, la “tristezza”, le “preoccupazioni” della vita, quali si trovano onticamente in ogni Esserci. Al contrario, queste cose sono onticamente possibili, come del resto la “serenità” e la “gaiezza”, proprio perché l’Esserci, ontologicamente inteso, è Cura. Poiché all’Esserci appartiene, in linea essenziale il suo essere-nel-mondo, il suo essere in rapporto al mondo è essenzialmente prendersi cura» (Essere e Tempo, § 12). Ad Heidegger e certo anche a Foucault si deve la rivalutazione della nozione di cura, il gesto cioè di riprenderne il concetto dalla filosofia antica, aggiornandolo e articolandolo in modo tanto complesso da investire l’intero uso della vita umana. Per questa via, una delle piste che si apre è quella di estendere il valore fondativo della cura per il vivente umano al vivente in generale, alla vita, alla natura, alla materia di cui, anche come umani, facciamo parte. La cura come risorsa teorica e politica di fronte alle questioni del presente, a partire dalla questione ecologica e dai problemi derivanti dall’ingiustizia ambientale e sociale.
Nei seminari che proponiamo alle Scuole, il tema della cura è declinato secondo il pensiero di alcuni autori fondamentali della storia della filosofia, provando a ritrovare il motivo del prendersi cura sia in autori che lo hanno direttamente affrontato come Platone e Heidegger, sia in coloro che lo hanno maneggiato in maniera più obliqua ma non per questo meno interessante come Spinoza, Pascal, Kant, Marx, sia in Socrate, Aristotele e Freud. Il risultato è una cartografia della cura attraverso le prospettive della storia del pensiero antico, moderno e contemporaneo.
Questa antologia contiene i testi scelti dai docenti che abbiamo invitato a tenere i seminari: Loredana Cardullo (Università di Catania), Didier Contadini (Università “Bicocca” di Milano), Giuseppe D’Anna (Università “Cattolica” di Milano), Costantino Esposito (Università di Bari), Arianna Fermani (Università di Macerata), Mino Ianne (Università di Bari), Silvia Pierosara (Università di Macerata), Maria Vita Romeo (Università di Catania), Riccardo Roni (Università della Basilicata). Grazie a loro per la preziosa disponibilità e per la collaborazione.
I seminari sono organizzati da Scholé in collaborazione con le Università di Macerata e Pisa e con l’IIS “Guarasci-Calabretta” di Soverato, il Liceo Scientifico “Volta” di Reggio Calabria e il Liceo Statale “Rechichi” di Polistena.